MONTEGONZI

 

Montegonzi sorge sulla cima di un colle sul versante valdarnese dei Monti del Chianti, a 432 metri di altitudine. Il borgo conserva la sua originale configurazione: in alto la rocca del cassero, in basso la Chiesa prioria e verso sud-est disposte a gradinata due viuzze, sui lati delle quali sorgono piccole case a schiera. Le strade del paese sono lastricate in pietra. Le mura, di cui restano soltanto tracce, dovevano muovere dalla rocca per poi circondare il nucleo abitativo originario, cioè il castello. Su di esse si aprivano diverse porte: Porta San Pietro, La Porta. In una pergamena che si trova all’archivio di stato di Firenze c’è un atto di vendita redatto da un notaio in Montegonzi nell’anno 1063. Questa è la data più antica che si conosce su Montegonzi, ma è da ritenere che parte della rocca sia stata eretta qualche secolo prima dai Longobardi che occupavano la zona. Senza dubbio il toponimo Montegonzi deriva dal nome di una famiglia, i Gonzi, di probabile origine longobarda.
Dall’anno 1314 il popolo di Montegonzi cominciò a governarsi come libero comune seguendo le sorti di Firenze. Spesso i proprietari del castello furono chiamati a ricoprire importanti cariche nel governo della città gigliata. Nel XV secolo la rocca di Montegonzi fu di Pier Giovanni Ricasoli, nominato più volte Commissario della Repubblica di Firenze nelle guerre contro Siena e Pisa.
Intorno al 1550, Montegonzi entrò a far parte della Lega d’Avane, una delle associazioni di comuni che Firenze aveva costituito nel suo contado per amministrarlo, e ne divenne il capoluogo e sede dell’Ufficiale del governo. La vecchia sede è ancora oggi visibile, reca sopra la porta d’ingresso lo stemma del Comune di Montegonzi: le due chiavi di San Pietro incrociate che reggono sei cime. Nel 1774, con la riforma amministrativa voluta dal Granduca Leopoldo I, il territorio della Lega d’Avane venne aggregato alla comunità di San Giovanni Valdarno e poi al Comune di Cavriglia costituito nel 1808.

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